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 MONZA - 19 Ottobre 2003

Il giorno del giudizio Le gare Altri commenti Le dediche Schede piloti Le iene ;) Le foto

Ogni socio ha fatto più o meno strada per giungere a questo importante appuntamento con la storia dell’automobilismo internazionale.
Ci sono soci che sono venuti in treno, in aereo e in auto, alcuni partiti il giorno prima o durante la notte, hanno affrontato spese non indifferenti e disagi notevoli (comprese le file da GP di F1 per entrare in autodromo). Alla fine eravamo una quarantina di soci dell’AlfaSport e 30.000 tifosi in tutto, per la gran parte Alfisti.
C’erano molte altre gare tra cui il GT FIA e le 147 Cup, ma il Cuore era per la finalissima del Superturismo, la “solita” vecchia sfida tra Alfa e Bmw, Italia contro Germania, Passione contro ragione. Tutti lì insieme per piangere o gioire!
Certo le prove del sabato sono state un vero e proprio disastro, Fisichella distrugge la sua 156 GTA nel giro di ricognizione e soprattutto Larini e Tarquini escono di pista senza poter fare il tempo, lasciando le prime due posizioni ai Muller del team tedesco della Bmw, insidiate solo da Colciago e Thomson.
Sembra che un disegno sinistro ci abbia beffati senza darci la possibilità di batterci, tutto sembra finito, anche se i meravigliosi meccanici dell’Autodelta hanno passato la notte a rimettere in sesto le vetture, ci vorrebbe non un miracolo ma 3 o 4, impossibile!
Andiamo tutti all’appuntamento con questo magone nel cuore, quasi certi di assistere ad una sconfitta allucinante, ma in fondo fiduciosi nell’Alfa, nell’Autodelta, nei suoi ingegneri, meccanici e piloti.
Il traffico imprevisto ci fa arrivare alla spicciolata, ma pian piano arrivano tutti. L’ingresso ai paddock è “confortante”, perché il rosso abbonda ovunque, sembra di essere a casa con tutte quelle bandiere Alfiste, striscioni e un fiume di cappellini Autodelta, una 166, una 147 Cup e una 156 GTA, queste ultime da competizione in bella mostra davanti allo stand Alfa Romeo.

Da questo punto in poi ci sono le esperienze personali dei soci, gli incontri con gli uomini Autodelta e con i piloti Alfa, che potrete leggere nei dettagli tra i commenti.
Su questo punto mi vorrei soffermare perché credo sia importante mettere in risalto l’atmosfera che si respirava quel giorno a Monza prima della gare.
Io e gli altri siamo rimasti piacevolmente “stupiti” dalla disponibilità, umiltà e schiettezza di Thomson, Tarquini (che a mio avviso merita un monumento), Monica e Mauro Sipsz, i meccanici e tutti gli altri.

All’Autodelta non si respira la “solita” aria, ma c’è l’aria della vecchia Alfa Romeo, dove il cliente e il tifoso sono PROTAGONISTI, sono di casa e degni di essere ascoltati, non per “interesse”, ma perché Alfisti, Italiani, Appassionati … Persone, non numeri o assegni bancari.
Ci siamo sentiti a casa, la nostra casa, quella che si trova a poca distanza dal circuito monzese … ad Arese!
Spero che questa genuinità rimasta nel nostro reparto corse si trasmetta di nuovo anche agli uffici dirigenziali, alle fabbriche, ai concessionari, alle officine, non tutto è perduto, i tempi cambiano ma non perdiamo le cose buone che hanno reso Uniche le Alfa e gli Alfisti!

Per rendersi conto di ciò che dico bastava osservare le scuderie tedesche (e io e Chico lo abbiamo fatto da … molto vicino), dove l’aria è fredda, asettica … sterilizzata!
E questo lo si respira anche nelle loro “perfette” vetture.
Chissà come riescono a vivere quest’atmosfera grandissimi piloti come Giovanardi e Zanardi.

Quest’aria “casereccia” si respira anche nelle scuderie cosiddette “minori”, come quelle di Balzan (che ringrazio personalmente per la squisita accoglienza riservataci) o Francia.

Dopo questa bella scorpacciatAlfa ci siamo tutti posizionati dietro il nostro striscione, le nostre bandiere dell’Alfa, quella italiana e l’incoraggiante “Vai Cinghio!”, pronti a … soffrire!


L’emozione di quelle due gare * 5 è indescrivibile e unica, perché dalla rassegnazione si è passati alla speranza, alla gioia, due gare magnifiche, perfette (per nulla intaccate da certe “strategie” e da certe decisioni di gara).
Dopo la paura del primo giro, ci siamo resi conto che i piloti Alfa non si erano per niente arresi, che avrebbero quantomeno venduto cara la pelle, ma avrebbero fatto molto di più, strapazzando gli avversari, sorpassandoli in ogni punto della pista, all’interno e all’esterno della prima di lesmo, alle chicane, sui rettilinei, come fossero vetture di una categoria superiore.
Ad ogni sorpasso (o ritiro altrui) sugli spalti era festa grande, urla di gioia, applausi, l’icubo stava svanendo come neve al sole (che in quel giorno ci ha accompagnato).
Ma alla vigilia di gara 2 il brutto episodio che ha fatto da contorno alla squalifica del magnifico e sicuramente incolpevole Colciago. Diciamo che il nostro Club si è reso “protagonista” di un tifo accanito, tanto da far girare papà Colciago che ci incitava a protestare più forte … ci sarebbe voluto un megafono, perché la voce era ormai finita.
Tralascio poi altre scorrettezze subite da Tarquini alla partenza della seconda gara (per cui Lui è stato inquisito), per dire che i sorpassi e controsorpassi, che mettevano sempre in dubbio la vittoria finale sono stati da cardiopalma, i visi assumevano in un secondo aspetti incredibilmente diversi, dalla gioia immensa alla disperazione più nera, ma Cinghio sapeva il fatto suo e pur essendo in grado di vincere la gara ha rinunciato per non rischiare di compromettere il campionato.
L’arrivo con lui terzo e dietro Larini è stato … liberatorio, siamo esplosi in un urlo spaventoso, salti applausi e ci siamo lasciati andare ad abbracci “stritolatori”.

Veramente un emozione unica, la gara della vita, la più sofferta e la più bella! Che gioia festeggiare tutti assieme, Alfisti di ogni luogo ed età, persone che si sono conosciute solo per poche ore (minuti in alcuni casi) e per questa magnifica occasione.

Ringrazio per questo l’Alfa Romeo, l’Autodelta e tutte le scuderie Alfa con tutti i loro uomini e donne per questa bellissima emozione che mi hanno donato, nonché tutti gli Afisti presenti e in particolare i ragazzi dell’AlfaSport che si sono distinti per la loro grande Passione Alfista!

Carlo Alberto Monti (Carlitos)

 

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