Alfa Romeo
Imparato: "Se dovessi scegliere, sulle elettriche metterei il sound del Busso"




I test delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio, più la Le Mans Classic: un’abbinata da urlo e una grande festa del motorismo, soprattutto nell’impianto de la Sarthe, in cui la Casa del Biscione è presente con uno spettacolare stand e gioca un ruolo da protagonista. Nell’occasione abbiamo incontrato il gran capo del marchio, il ceo Jean-Philippe Imparato, che ci ha parlato del futuro del Quadrifoglio, come dei prossimi modelli in arrivo. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Pensa che queste due Quadrifoglio che abbiamo guidato in questi giorni, siano l’ultima evoluzione di una grande famiglia, oppure c’è ancora posto, magari, per una versione GTA/GTAm?
Di queste Quadrifoglio sono disponibili 3.000 esemplari da costruire a Cassino, fino alla fine del 2024. Quindi, il mio consiglio per chi è innamorato di questa proposta è di firmare il contratto, perché credo che alla fine del 2023 le avremo esaurite. Fino al 2024 è tutto ok, forse avremo qualcosa da inventare, che ancora non c’è, per fare un qualcosa in più, sempre su questa base tecnica, ma non saranno grandi numeri. Queste Quadrifoglio sono modelli da collezionisti. Io ho sempre detto ai miei che l’ultima di queste Quadrifoglio l’avrei comprata, però non sarà possibile per ovvi motivi.

Come si immagina il Quadrifoglio Verde tra qualche anno?
Le macchine che abbiamo guidato sono assolutamente all’altezza come prestazioni di una Quadrifoglio, l’unica cosa è che saranno 100 per cento elettriche e quindi la nostra sfida sarà quella di gestire il miglior compromesso possibile fra peso e guidabilità. Questo è il focus nel quale concentreremo le nostre energie, nel senso che dovremo avere un livello di guidabilità all’altezza dell’Alfa Romeo. E l’ingegner Bagnasco, insieme alla sua squadra, sta lavorando molto su questo. Al riguardo, se devo fare una scelta, tra le tante cose che dovranno esserci sulla macchina, metterò i soldi sulla guidabilità. In più apriamo una strada in cui potrai scegliere: guidare o essere guidato. Se vuoi guidare, ti faremo la selezione delle caratteristiche tecniche che ti potranno aiutarti nella guida. Saranno 6-8 elementi nel monitor centrale: metteremo solo autonomia e velocità nel quadro a cannocchiale, così come nell’Head-up display. Punto e basta. Altro caso è se non voglio guidare, allora devo avere un’assistenza di livello 3 all’altezza delle aspettative del cliente. Se facciamo il livello 3 o 2+, lo faremo con attenzione al dettaglio, perché può essere molto invasivo, e voglio tenere le cose separate, tra guida e assistenza. Ho testato tante proposte di livello 3 e non tutte mi sono piaciute.

Quindi se state pensando a un’assistenza alla guida di livello 3, vi rivolgerete a una clientela un po’ diversa da quella attuale…
Sì, perché tutti chiedono questi sistemi, soprattutto a livello "b2b", in certe situazioni di guida. Non sono certo tutti petrolhead, e questo per me è molto importante per lo sviluppo del marchio all’estero, in particolare in mercati come quello americano. Dunque tutto questo si farà, ma in un modo in cui sarà evidente il valore aggiunto e l’italianità di Alfa Romeo.

Insomma, la passione e il piacere di guidare ci saranno sempre…
Certo, su questo non ci saranno compromessi. L’unica cosa su cui stiamo lavorando molto, e sulla quale non abbiamo ancora preso tutte le decisioni, è la scelta fondamentale che riguarda il rumore delle elettriche. Se devo dire la mia, dico no: vogliamo il sound of silence, ok, andiamo, mettiamo i soldi sulla guida e non su queste cavolate. Forse saremo obbligati a fare qualcosa su questo tema, ma l’intenzione mia ora non è quella. Non sono sicuro, però, che avremo davvero la possibilità di scegliere. Ma se lo faremo, non voglio sentire un sibilo, ma un "Busso", un bel rombo da 8C.

Secondo lei la sportività elettrica si raggiunge di più alleggerendo la macchina con materiali nobili e costosi, oppure in che modo?
Tutto quello che non è batteria deve essere il più leggero possibile. Abbiamo due scelte: la prima è quella di semplificare al massimo (e lo facciamo), e poi scegliere i materiali più leggeri possibili, con un compromesso sul prezzo fatto bene, per offrire il massimo di leggerezza possibile. Secondo: tutti quelli che stanno lavorando ora sullo chassis stanno dimensionando le cose per "mangiarsi" l’eccesso di peso. Tutto ciò è sempre costoso, ma già la batteria lo è. Oggi il 60-70 per cento del costo di un’auto è rappresentato dal powertrain.

Lei pensa che la prossima Giulia e Stelvio elettriche avranno ancora le batterie agli ioni di litio?
Tra poco faremo questa scelta. Comunque quando avremo la Quadrifoglio di questo livello l’accumulatore non sarà totalmente diverso, ma sarà dedicato alle performance. In questo la F.1 ci potrà aiutare molto. Avremo questo approccio anche nelle versioni normali.


Le prossime Giulia e Stelvio verranno prodotte in Italia, c’è lo può confermare?
Sì, i due modelli del 2025 e 2026 saranno prodotti in Italia. Questo è un nostro impegno che dev’essere guidato dalla competitività dell’Italia, una lotta permanente. Ti posso confermare che avendo visto la qualità produttiva di Cassino, si potrebbe ovviamente fare in Italia, ma con un livello di competitività di costi che dev’essere all’altezza. Dobbiamo intervenire su molti aspetti. E lo facciamo tutti i giorni. Altrimenti sei morto. Perché l’Europa ha aperto le porte a tutti quanti, senza nessuna difesa della produzione nazionale, quindi dobbiamo combattere duro.

Crede che gli stabilimenti italiani di auto saranno sempre più legati a una produzione di gamma medio-alta, rimanendo esclusi dalle auto di volumi?
Alfa Romeo non è un marchio di volumi, e io voglio fare il segmento D in Italia, ma dev’essere anche competitivo il sistema nazionale. Quindi, c’è anche tutto l’ecosistema italiano da muovere, da noi ai fornitori. La competizione è internazionale, quindi bisogna anche lavorare sui costi, sull’efficienza e sulla rapidità. Gli altri spariranno.

Ci sarà una Tonale Quadrifoglio?
No, per ora non è prevista, restiamo sulla versione 280 CV Q4, pensiamo di avere una macchina adatta al segmento C. Vedo, tra l’altro, che il portafoglio ordini è stato triplicato: infatti, se ordini la Tonale oggi, te la consegnano a marzo 2024. Non mi fa piacere questo, ma è così. Ora mettiamo le energie sul resto, che è tanta roba, sul lancio del 2024, che sarà la B-Suv, che sarà anche Bev, perché questo modello è molto interessante per chi aveva una Mito o una Giulietta. Per me è fondamentale per il business e la sostenibilità del marchio. Sarà molto sportiva? Il disegno mi piace molto ed è chiaramente un’Alfa. E poi avremo le segmento D, ed E, non solo Suv, perché con l’elettrificazione diventa centrale l’autonomia, e quindi si torna sulle berline. Avremo una berlina grande e forse anche media. Il packaging della piattaforma Stla large che lanceremo nel 2025 è molto bello e si presta a carrozzerie anche eleganti.


Fonte: https://www.quattroruote.it/

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